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Vertical Theatre

La pandemia ha senza dubbio modificato il nostro stile di vita, c’è chi però non si è dato per vinto e ha lavorato per permetterci di riprendere in mano, seppur in parte, le nostre vecchie abitudini.


Parliamo dello studio di architettura Stufish che ha realizzato il “Vertical Theatre“, un luogo pop-up per la “nuova era dei luoghi di spettacolo”, facendo così in modo che i teatri ripartano.

Inizialmente, l’idea era quella di mantenere vive le arti creando un luogo che potesse essere costruito in qualsiasi città ed essere programmato e gestito da coloro che sono rimasti senza lavoro a causa della chiusura dei teatri locali e dei luoghi di spettacolo dal vivo.

Holly Gilliam, direttore di The Vertical Theatre Group.

Il locale progettato dallo studio di architettura Stufish è completamente smontabile con una capienza massima di 1.200-2.400 persone e può esser utilizzato per un’ampia varietà di spettacoli dal vivo, rappresentazioni teatrali, concerti, eventi sportivi, sempre mantenendo in distanziamento sociale.

Un palcoscenico centrale sarebbe circondato da una struttura a quattro piani che sostiene balconi multipli, dove si trovano spettatori, che sembrano avvolgere la struttura.

Anche se il locale sarebbe coperto da un tetto, non è infatti del tutto chiuso ma ha dei lati aperti per consentire una ventilazione naturale e un ricircolo costante. Stufish sta progettando di creare il primo Vertical Theatre entro la fine di quest’anno e intende costruire più sedi in paesi di tutto il mondo.

Un progetto importante che sfida le profonde problematiche che la pandemia ci ha portato, provando piano piano a tornare a quella vecchia cara normalità.

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