Steal like an artist: tutto quello che gli altri non dicono
Secondo me nella vita sono molto più importanti le domande delle risposte. Le domande diventano fondamentali soprattutto quando parliamo di talento e di lavoro. Questa estate ho letto un libro davvero interessante: Steal like an artist di Austin Kleon.
Austin Kleon è uno scrittore e un creativo di Austin, in Texas. E’ l’autore di Newspaper Blackout, un best-seller che raccoglie delle poesie realizzate oscurando articoli di giornale con un pennarello indelebile. Uno dei suoi ultimi libri è Steal like an Artist, ma badate bene…nei paesi di lingua anglosassone il termine Artist non significa Artista, bensì Creativo.
Il libro parte dal presupposto che alcuni talenti sono innati, altri vanno coltivati e consolidati. Per farlo possiamo adottare alcune strategie. In questo libro ho trovato diversi consigli utili e riflessioni.
A. Osserviamo le persone che hanno caratteristiche che ammiriamo, e chiediamoci perché loro riescono a fare ciò che vorremmo fare noi
B. Imitiamo, “rubiamo” da chi fa meglio di noi
C. C’è una cattiva abitudine che non riusciamo proprio a eliminare? Impariamone una “buona”. Il cervello infatti fa più fatica a spezzare una cattiva abitudine consolidata, mentre può facilmente impararne una nuova, positiva
D. Per imparare meglio qualcosa, proviamo a insegnarla: prepararsi per trasmettere una conoscenza a qualcun altro non farà che aumentare la nostra competenza sull’argomento
E. Per acquisire una nuova abilità datevi almeno otto settimane: è un tempo ragionevole per imparare qualcosa di nuovo e iniziare a padroneggiarl
F. Introduciamo piccoli cambiamenti e novità nella nostra routine: aiuta a progredire nell’apprendimento
G. Lavoriamo come un giardiniere: seminare, nutrire, fare crescere
Ora approfondirò alcuni di questi suggerimenti.
Questo è tutto ciò che c’è da fare. Ecco cosa dovrebbero capire gli artisti. E’ una sentenza che suona come una condanna di tre parole ma ogni volta che la leggo, mi riempie di speranza:
NIENTE E’ ORIGINALE.
Lo dice anche la Bibbia. Ecclesiaste:
Ciò che è stato è ciò che sarà,
ciò che è fatto è ciò che sarà fatto,
e non vi è nulla di nuovo sotto il sole.
Ogni nuova idea è solo un mashup o un remix di idee precedenti.
Ecco un trucco che insegnano alla scuola d’arte. Disegnare due linee parallele su un pezzo di carta: quante linee ci sono? C’è la prima linea e la seconda linea, ma poi c’è una linea di spazio negativo che corre in mezzo a loro.
Parlando di linee, ecco un buon esempio di quello di cui sta parlando: la genetica. Avete una mamma e un padre. Si possiedono le caratteristiche di entrambi, ma il risultato è più grande della somma delle sue parti. Siamo un remix della mamma e del papà e di tutti i nostri antenati.
GENEALOGIA DELLE IDEE
Non si può scegliere la propria famiglia, ma potete scegliere i vostri insegnanti e i vostri amici e potete scegliere la musica da ascoltare e si possono scegliere i libri da leggere e si può scegliere il film da guardare. Siamo infatti un mix di ciò che scegliamo di acquisire nella nostra vita. Siamo la somma delle nostre influenze. Lo scrittore tedesco Goethe ha detto: “Noi siamo formati e modellati da quello che amiamo”.
L’ARTISTA E’ UN COLLEZIONISTA
L’artista è un collezionista. Non di qualunque cosa, intendiamoci, c’è una differenza: l’accattone raccoglie indiscriminatamente, l’artista raccoglie selettivamente limitandosi a raccogliere le cose che davvero ama. Una teoria economica dice che se si prendono i redditi di cinque dei tuoi amici più cari e si calcola la media, il numero che verrà fuori sarà abbastanza vicino al reddito di ognuno di noi. La stessa cosa vale per le nostre idee. Cerchiamo sempre di assomigliare alle cose che ci circondano.
C’era un video che girava per internet di Rainn Wilson, il ragazzo che interpreta Dwight nella serie The Office. Parlava di blocco creativo. Parla di come tante persone rinviano i propri progetti giustificandosi con sè stessi con una scusa del tipo: “Se non sai chi sei o cosa stai facendo o quello in cui credi, è veramente impossibile essere creativi”. Se avessi aspettato di sapere “chi ero” prima di iniziare ad “essere creativo”, ebbene, sarei ancora seduto da qualche parte cercando di capire me stesso, invece di fare le cose. In base all’esperienza dell’autore è meglio fare le cose invece di cercare di immaginare chi siamo.
Austin non aveva idea di cosa stesse facendo quando ha iniziato a oscurare le colonne dei giornali. Tutto quello che sapeva era che gli riusciva bene. Non aveva voglia di lavorare ed era come giocare. Chiedete a qualsiasi vero artista, e vi dirà la verità: non sanno da dove arrivino le buone idee. Le mettono solo in pratica e basta. Ogni giorno.Avete mai sentito parlare di drammaturgia? E’ un termine sociologico che coniò qualcuno in Inghilterra 400 anni fa circa. E a tal proposito qualcun altro disse:
Tutto il mondo è un palcoscenico,
E tutti gli uomini e le donne sono soltanto attori:
Hanno le loro entrate e le loro uscite;
Ed un uomo, nel suo tempo, gioca le sue parti…
Un altro modo per dirlo: FINGI FINCHE’ PUOI FARLO.
Il miglior consiglio è di non scrivere di ciò che si conosce, ma di scrivere il tipo di storie che ti piacciono di più. Facciamo arte perché ci piace l’arte. Tutte le fiction, infatti, sono fan fiction. Il modo migliore per capire il progetto che vorresti realizzare è immaginare il progetto stesso che si desidera vedere portato a termine. E realizzarlo. Disegna quel che vorresti vedere, fai la musica che ti piacerebbe ascoltare, scrivi i libri che ti piacerebbe leggere.
Bisogna partire da questa considerazione per rispondere a questa domanda. La maggior parte del mondo non si cura di quello che pensiamo. E’ dura, ma è vero.Come disse Steven Pressfield:
Le persone non sono cattive o crudeli, sono solo occupate.
Austin applica una sua formula personale: “fare un buon lavoro e metterlo dove la gente possa vederlo”. Si tratta di un processo in due fasi:
Fase uno: “fare un buon lavoro”. E’ incredibilmente difficile, ma non ci sono scorciatoie. Lavoraci ogni giorno. Sbaglia. Migliora.
Fase due: “metti il tuo lavoro dove la gente possa vederlo”. Se pensiamo solo a 10 anni fa era molto più dura ottenere visibilità, ora c’è internet e la rete.
Qual è il segreto di Internet? MERAVIGLIARSI PER LE COSE
Invitate gli altri a meravigliarsi con voi. Ovviamente ci si dovrebbe meravigliare per le cose che non meravigliano gli altri. Se tutti si meravigliano per le mele, noi meravigliamoci invece per le arance. Una delle cose che Austin ha imparato come artista è che più si è aperti sulla condivisione delle proprie passioni, più le persone ameranno la nostra arte. Gli artisti non sono maghi. Non c’è punizione per chi rivela i propri segreti. Imparate i codici. Imparate a fare un sito web. Imparate come si porta avanti un blog. Usate twitter e tutto il resto. Trovate persone su internet che amano le stesse cose che amate voi e tenetevi in contatto con loro. Condividete le cose con loro.
Spesso è quello che un artista sceglie di tener fuori che rende l’arte interessante. Ciò che non viene mostrato rispetto al risultato finale. In quest’epoca sovraccaricata di informazioni, quelli che andranno avanti saranno coloro i quali capiranno cosa tener fuori, in modo che possano concentrarsi su ciò che è davvero importante per loro.
Dedicarvi a voi stessi significa lasciare fuori altre cose. Quello che vi rende interessanti non è solo ciò che avete vissuto, ma anche quello che non avete vissuto. Lo stesso vale quando si fa arte: è necessario abbracciare i propri limiti ma continuare a muoversi. La nostra creatività non è fatta solo delle cose che abbiamo scelto di mettere in un progetto, ma anche le cose che abbiamo scelto di lasciare fuori.