Rio 2016: al Maracanà si aprono i Giochi olimpici
Ho scritto questo articolo perchè volevo riuscire a trasmettervi le emozioni che ho provato guardando la Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici di Rio. In italia era circa l’una di notte quando è cominciato lo spettacolo.
Per chi fa il mio lavoro le cerimonie di aperture dei Giochi sono un appuntamento magico, che rapisce il cuore e la mente. Ci vogliono anni di lavoro e preparazione per dare vita ad una storia che sia unica coinvolgente ed irripetibile. Dietro c’è sudore, passione, notti insonni e tutto per regalare emozioni. Qualcuno dice che quello dell’organizzatore di eventi è uno dei più difficili ma sa anche essere il più bello del mondo perchè cambia, muta in continuazione e ti spinge sempre oltre. Quando lo Stadio Maracanà trattiene il fiato sembra che tutto il mondo si fermi per un momento. Lo stupore paradossalmente genera silenzio e non rumore.
Partiamo dal logo dell’edizione 2016 delle Olimpiai. Il marchio e il brand sono stati realizzati dallo studio Tatil che ha chiaramente puntato sull’unione tra diverse culture e lo sport, rappresentando tre uomini che si tengono per mano. Il marchio è stato scelto dopo una selezione di 139 progetti da una commissione composta da 15 membri.
Ora vi racconto i passaggi salineti della Cerimonia ed alcune curiosità.
La cerimonia si apre sulle note di Aquele Abraco di Gilberto Gil, cantata da Luiz Melodia.
La canzone fu scritta da Gil per salutare la patria prima di fuggire dalla dittatura e il pubblico del Maracanà la canta in coro. Scorrono delle immagini bellissime, il Brasile è una terra dai mille colori, cielo e terra si fondono per toccarsi al tramonto. Attraverso le immagini sembra abbiano voluto dare vita ad un idelae patchwork, una coperta che avvolgesse il pubblico. Naturalmente lo sport si inserisce in questo bellissimo scenario che invita a correre, nuotare, saltare all’insegna dello spirito dei Giochi olimpici.
A seguire entrano i primi performers che attraverso l’utilizzo di semplici cuscini metallici hanno dato vita a coreografie davvero belle e dinamiche. Su un letto di “specchi riflettenti” è cominciato il conto alla rovescia.
Presentazione per Thomas Bach, presidente del CIO. Ascoltiamo l’inno nazionale cantato e suonato da Paulinho Da Viola.
Attraverso un gioco di luci e proiezioni è stato ricreato un mare primordiale dal quale è nato il Brasile, all’inizio popolato da strane “creature”, organismi che pian piano anno animato questo mare dando origine al paese che ospita i Giochi.
Entrano in scena gli indios dell’Amazzonia che attraverso degli elastici ricreano un ambiente incantato, ogni singolo passo è studiato per regalare al pubblico la sensazione di trovarsi davvero in una forsta lussureggiante e incontaminata. Poesia e tecnologia si fondono.
I fili si intrecciano ulteriormente e creano delle sorte di capanne, simbolo che il Brasile sta per conoscere i suoi primi clonizzatori europei che arrivano sulle loro Caravelle.
Lo scenario muta ulteriormente, si avvicina una nuovo periodo per il Brasile, quello della schiavitù che molto ha segnato questa terra. Vediamo in ordine gli schiavi africani, gli europei e i giapponesi. Pian piano, ci avviciniamo al Brasile contemporaneo.
Bellissima Performance di Capoeira, un’arte marziale brasiliana creata principalmente dai discendenti di schiavi africani nati in Brasile con influenza indigena brasiliana, caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l’armonia dei movimenti (per questo spesso scambiata per una danza).
La rappresentazione delle urbanizzazioni del Brasile moderno viene affidata ai ginnasti del Parkour. Attraverso delle proiezioni i performers regalano agli spettatori un colpo d’occhio davvero unico. La sensazione è che gli atleti davvero saltino da una aprte all’altra dei palazzi.
I ballerini creano una sorta di parete grazie a dei cubi di tessuto che nascondono una grande sorpresa…L’maggio al primo aviatore della storia Alberto Santos-Dumont che vola su Rio con il suo 14-bis. Una macchian volante sostenuta da cavi di acciaio si libera in volo all’interno dello stadio. Con uno stacco sapiente della regia poi parte un filmato e l’aereo sembra sorvolare il Maracanà.
Daniel Jobim, nipote di Tom, canta Garota de Ipanema mentre vediamo avanzare con falcata sinuosa e decisa Gisele Bundchen, una delle modelle brasialiane più famose nel mondo.
Il prossimo segmento della cerimonia si intitola Le voci della Favela e infatti ascoltiamo nell’odine l’esibizione di Elza Soares, Marcelo D2 e Karol Conka. Lo stadio si scatena in un ballo collettivo.
Regina Casé: invita il pubblico a “Celebrare le differenze”. Il pubblico si scatena sulle note dell’esibizione di Jorge Ben Jor.
Nel prossimo segmento della cerimonia lo sguardo si rivolge all’ambiente e alla sua salvaguardia, scorrono le immagini delle possibili conseguenze dei mutamenti climatici. Un ammonimento per le future generazioni che devono impegnarsi fin da subito per diminuire le emissioni dannose per il pianeta Terra.
Una visione apocalittica si trasforma in speranza grazie ad un giovane bambino che trova un germoglio. Germoglio che se curato potrà crescere e contribuire alla salvaguardia del Pianeta. A fare da sottofondo le voci di Fernanda Montenegro e Judi Dench che leggono una poesia durissima di Drummond de Andrade, “Il fiore e la nausea”: “Come posso ribellarmi senza armi?”
Inizia la sfilata degli atleti. Come di consueto, parte la Grecia fino a quando spunta la bandiera dell’Italia con Federica Pellegrini che guida il corteo degli atleti. Ogni paese era preceduto da una variopinta bicicletta che ne riportava il nome.
Gli atleti erano poi dotati di semi che depositavano nei strani contenitori di alluminio allestiti lungo il percorso.
Sfila l’ultimo paese e improvvisamente i box di alluminio guadagnano il centro dello stadio rivelando una bellissima sosrpresa.
I 5 cerchi olimpici per la prima volta non hanno i colori consueti ma sono tutti di colore verde. Il verde è generato dagli alberi tropicali nascosti all’interno dei parallelepipedi.
Un’esplosione di coriandoli colorati fuoriesce dalle box! Il pubblico del Maracanà è in delirio!
Segue l’intervento di un emozionato Carlos Arthur Nuzman, presidente del comitato olimpico brasiliano: “La migliore gioventù è qui. Abbiamo lavorato 7 anni, siamo fortissimi. Credete sempre nei vostri sogni. Oggi si è realizzato un sogno”. Parla anche Thomas Bach, presidente del CIO: “Questo è il momento della città meravigliosa. Sappiamo che state attraversando un momento difficile. Noi crediamo in voi. Siate arricchimento nella diversità”.
Thomas Bach annuncia il vincitore dell’Alloro Olimpico, l’atleta kenyota Kip Keino. Va in onda un filmato dedicato a lui. L’atleta alla veneranda età di 70 anni entra correndo tra le ali formate dai bambini e dagli aquiloni bianchi che lasciano liberare in volo. Un momento molto commovente perchè questo grande uomo ha fatto molto per il suo paese attraverso lo sport. Durante il discorso ricorda soprattutto l’importanza dell’istruzione per i bambini. Kip Keino alza al cielo l’Alloro Olimpico. Keino dicendo: “Non viene dal nulla tutto ciò. Dio è grande”.
Il presidente ad interim del Brasile, Michel Temer, apre ufficialmente i giochi olimpici. Sette atleti che hanno fatto la storia dello sport in Brasile portano la bandiera olimpica.
Parte l’inno olimpico cantato da un coro di bambini.
Il velista brasiliano Robert Scheidt procede con il giuramento olimpico. Giuramento anche per i giudici e gli allenatori. A seguire l’esibizione di Wilson das Neves, Gilberto Gil, Caetano Veloso e Anitta.
Sta per concludersi il viaggio della fiamma olimpica. Gustavo Kuerten passa la torcia a Hortencia Marcari. Vanderlei de Lima è l’ultimo tedoforo che accende il tripode olimpico. Il maratoneta era balzato all’onore delle cronache nel 2004 per un’aggressione subita – mentre guidava la corsa- da parte di un ex prete irlandese. Il Brasile l’ha voluto così risarcire per quanto accaduto nelle olimpiadi greche riservando per lui questo grande onore.
Il braciere olimpico di Rio 2016 ha rappresentato una delle sorprese di questa cerimonia. Durante lo spettacolo gli organizzatori hanno colto l’occasione per tentare di sensibilizzare il mondo per quanto concerne il problema dell’inquinamento. Coerentemente con questa filosofia, anche il braciere olimpico è a suo modo ecologico. Le sue dimensioni sono infatti ridotte, eppure la sua fiamma risplende in modo molto intenso grazie ad una particolare struttura che ne riflette la luce.
L’artista Anthony Howe ha disegnato il braciere olimpico Lucea, una scultura cinetica di 12 metri di diametro e dal peso di due tonnellate, che simboleggia la stella che riscalda la terra, con spirali che si muovono continuamente e delicatamente a metafora della vita. Quello che pochi sanno che una versione più piccola del braciere rimarrà inoltre a Rio all’interno di un nuovo parco sul lungomare.
Spettacolo pirotecnico di chiusura. La cerimonia d’apertura di Rio 2016 termina qui.
NEW HORIZON, ROMA 2024
Naturalmente il modo migliore per apprezzare una cerimonia olimpica è guardare i video dell’evento. Ho voluto accompagnarvi in questa serata magica, scandendo le emozioni. Pace e sostenibilità ambientale sono stati i messaggi di questa cerimonia e forse sono un monito per il futuro. Personalmente mi auguro vivamente che Roma colga questa grande opportunità per il 2024. potrebbe essere un’occasione per fare le cose in modo diverso per fare in modo che un evento cambi una città famosa in tutto il mondo. Come? Realizzando un progetto che sproni la città e i cittadini a sostenere la candidatura per un evento simile. Parlo di un progetto che consenta di garantire non solo lo svolgimento dei giochi ma che lasci alla città un patrimonio collettivo inteso come infrastrutture e come atteggiamneto. Inoltre sarebbe molto interessante elaborare dei progetti non solo a sostegno dell’evento ma anche che illustrino concretamente un dopo Olimpiadi.
Non è più il momento dei sogni, ma dei “sogni ad occhi aperti”.
C’era molta Creatività italiana in questa Cerimonia. Credo che l’italia meriti di esercitare la propria bravura anche in casa, perchè la creatività è coraggio, sofferenza, immaginazione, generosità e disciplina.
Ritengo che i primi custodi e portavoce di Roma sono i cittadini. Per assicurare questo evento all’Italia e Roma si dovrà lavorare in una direzione molto precisa. Anticipare il cambiamento è un dovere di tutti!
Machiavelli scriveva:
“Non c’è nulla di più difficile da intraprendere , di più pericoloso da gestire e di più insicuro da raggiungere dell’iniziativa di avviare un nuovo ordie di cose”.