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“Ouverture Olimpica” – Parigi 2024

Il 26 luglio 2024, Parigi ha dato il via ai Giochi della XXXIII Olimpiade con una spettacolare Cerimonia di apertura lungo la Senna. Per la prima volta nella storia olimpica, la cerimonia si è svolta all’aperto, trasformando il cuore della città in un’arena a cielo aperto.

Prima di raccontarvi la Cerimonia (lo farò in post dedicato) faccio alcune riflessione da addetta ai lavori. Ben inteso non ho mai organizzato una Cerimonia, ma lavoro con la creatività da quando ne ho memoria e il mio primo compito è farmi domande.

La prima cosa che ho imparato in questo lavoro è avere rispetto dei professionisti e delle maestranze, tutte le maestranze. Dello sforzo che richiede un progetto come questo e degli ANNI di preparazione che poi vengono condensati in uno spettacolo che dura un paio di ore. Poi ho profondo rispetto dei cittadini francesi e degli innumerevoli disagi che per anni hanno caratterizzato le loro vite, Parigi è stato un cantiere a cielo aperto. Parliamo poi di sicurezza. I ponti sono stati chiusi al traffico a partire dal 18 luglio 2024, mentre durante la cerimonia è stato chiuso lo spazio aereo per un raggio di 140 km dall’evento e sono stati ingaggiati 45.000 agenti di sicurezza, tra cui oltre 2.000 poliziotti stranieri.

Questi eventi consentono a molte persone di lavorare e consentono di attrarre molte turisti e quindi ci sono anche interessi economici enormi. Inutile negarlo. Mi interrogo sui tempi che stiamo vivendo. Il mondo ha ancora bisogno di tutto questo? La risposta è sì, perché l’uomo ha bisogno di celebrare i valori dello sport e della vita, ma mi domando se la modalità sia quella giusta ORA.

Ho assistito ad uno spettacolo di Toni Servillo durante questo ultimo anno e ne ho parlato in questo post. Servillo durante lo spettacolo diceva che i popoli che prima di pensare a costruire le abitazioni si preoccupavano di costruire i centri di aggregazione come le Agorà e i Teatri erano popoli “avanti”, perché il teatro non è altro che lo specchio della vita, e guarda caso ha citato proprio la Grecia.

L’uomo ha bisogno di riflettere su se stesso e la vita ma mi chiedo se quei milioni di euro possano essere impiegati in modo diverso da quella macchina meravigliosa che sono i Giochi Olimpici. Non potrebbe essere che anche un evento come i Giochi Olimpici e una Cerimonia possano e debbano dare un lascito concreto e tangibile alle generazioni future?

Alcuni tendono a dimenticare troppo presto, ma questa immagine la ricordate? Perché io la ho scolpita nel cervello. Papa Francesco, solo sotto alla pioggia in Piazza San Pietro prima di impartire la speciale benedizione urbi et orbi contro il coronavirus.

Bisogna interrogarsi su come siamo arrivati ad una situazione simile, di quasi se non totale impotenza. Non avete avuto la sensazione che il Mondo si sia voluto prendere una pausa da noi? In modo catastrofico ovviamente e con tante vite perdute. Non entro nel merito medico e politico di ciò che è avvenuto. Mi concentro sui fatti. Tirare troppo la corda, avere sempre meno rispetto del mondo in cui viviamo provoca inevitabilmente delle anomalie. Anomalie che hanno conseguenze su milioni di vite.

La creatività dovrebbe essere qualcosa si bello, che genera bellezza e soprattutto che è portatrice di nuove prospettive. Non è il momento della creatività come sfoggio di forza o di chi la “spara” meglio. La creatività, quella vera è talmente potente che se ben utilizzata può fare la differenza e dimostrare al mondo che non sono necessari troppi effetti speciali se c’è l’idea, quella forte, quella che resta e spesso sovverte tutto anche un cerimoniale.

Io ho apprezzato quello che è stato fatto in tema di sostenibilità per questi Giochi Olimpici ma non basta. In questo articolo che ho trovato molto interessante si approfondisce il tema.

Ritorno alla domanda iniziale……tutto quello che abbiamo visto durante la Cerimonia in termini di creatività, emozioni, messaggi per il futuro……in termini di utilizzo delle risorse ha più senso? O esiste una nuova strada da seguire? Queste parole fanno male, soprattutto per chi come me si occupa di eventi, ma sono vere. La verità rende liberi.

“Un grande evento internazionale non può essere perfettamente sostenibile”. L’evento più sostenibile è quello che non si verifica”.

Medeleine Orr, docente alla Loughborough University del Regno Unito

Oppure……

“È ora di reinventare completamente i Giochi, ad esempio dividendo i diversi sport in diverse città del mondo, in modo che gli spettatori siano locali e che altri sport possano essere seguiti in TV. Ci sono molti modi in cui i Giochi Olimpici possono essere reinventati, in modo da essere davvero all’altezza della sfida della crisi climatica”.

César Dugast, senior manager della società di consulenza climatica Carbone 4

L’ultima riflessione riguarda le emozioni. Materia complicatissima che ad oggi nessuno può maneggiare fino in fondo e sapete perché? Perché sono imprevedibili e assumono significati e sfumature sempre diverse perché si portano dietro una cosa ancora più personale ed unica, l’esperienza di vita. Non è un caso che il film di animazione Inside Out 2 è diventato ufficialmente il film animato che ha incassato di più nella storia. Credetemi tutto torna.

Volete emozionare? Volete parlare di emozioni? Eliminate i filtri. Occorre ragionare con il cervello di un bambino in cui il mare delle emozioni è puro inizialmente, non contaminato. Questa è la vera sfida. Occorre pur vivendo nei tempi moderni tornare alle origini. Niente social, niente AI. Carta e penna a cui poi possiamo aggiungere tutto il resto. L’emozione arriva se è vera. Come quando si è a teatro….gli altri ti vedono e si emozionano se tu per primo ti emozioni e dai tutto. Io ho visto e ascoltato uomini e donne che hanno realizzato eventi fantasmagorici ma che dentro erano spenti e non arrivavano. Mantenere quella luce accesa richiede lavoro costante e la nostra vita personale è parte di quella luce.

Aggiungo una nota, ma secondo me importante…..se proprio volete raccontarla una storia non dimenticatevi del Narratore….Ogni storia che si rispetti comincia con una voce narrante che cattura e affascina. Mi piacerebbe che il prossimo evento (in qualsiasi modalità lo si pensi e realizzi) fosse raccontato da chi con la voce fa evoluzioni inimmaginabili e noi Italiani in questo siamo maestri. Provate ad immaginare una Cerimonia raccontata dalla voce di Liliana Bottone o da Angelo Maggi…..quasi quasi faccio una petizione!

Bene, ora se volete sapere come è andata la Cerimonia di apertura potete leggerlo Qui.

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