Il gioco infinito
Recentemente ho letto un libro davvero interessante: “Il gioco infinito” di Simon Sinek. In questo articolo vi riassumo alcuni dei concetti chiave.
“Non saremo ricordati per quello che abbiamo fatto, ma per come avremo trattato gli altri“.
Ho conosciuto l’autore del libro grazie a un Ted Talk.
Il suo in particolare è il terzo più visto di sempre con oltre 47 milioni di visualizzazioni e non a caso è uno degli speaker più richiesti di tutto il mondo.
Simon lavora con moltissime multinazionali, tiene conferenze in tutto il mondo, è stato invitato a parlare alle Nazioni Unite e al Congresso americano. Ha 45 anni ed è autore di diversi bestsellers. Crede in un futuro radioso e forse questo è il segreto del suo successo. Ispira le persone a fare cose che ispirino.
Parliamo un po’ del libro.
Lo scrittore parte da una intuizione del filosofo James Carse del 1996.Carse ha definito la teoria in cui ci sono due tipi di giochi: il gioco finito e quello infinito.
Gioco finito: calcio, scacchi…
Conosciamo le regole e i giocatori che sono fissi. Chi vince e chi perde è facilmente individuabile.
Nei giochi infiniti, come il business, la politica e la vita…non ci sono regole fisse. Il modo in cui decidiamo di giocare dipende interamente da noi. Non ci sono vincitori o vinti. C’è solo chi è avanti e chi è indietro. Il vero obiettivo di questi giochi è migliorarsi costantemente.
Il nodo centrale secondo l’autore nasce nel momento in cui un leader che guida un gruppo di persone affronta il gioco infinito con una mentalità finita, pensando di essere il migliore.
Secondo Simon essere leader non significa essere i numeri uno ma essere “attraenti”. Attraenti inteso come persona capace di attirare a sé. Il leader ha l’abilità di riuscire a trovare una giusta causa alla sua impresa, talmente giusta che la gente è disposta al sacrificio per lui.
Parliamo di giusta causa….Steve Jobs aveva una giusta causa e nobile:
“Crediamo nelle sfide e seguiamo strade alternative”. La gente voleva lavorare per lui e per lui si sacrificava.
Non possiamo scegliere il gioco.
Non possiamo scegliere le regole.
Possiamo solo scegliere come giocare.
Nel libro ci sono diversi capitoli, li riporto qui di seguito:
- Giochi finiti e infiniti
- Giusta causa
- Causa, non causa
- Custode della causa
- La responsabilità di impresa (riveduta e corretta)
- Disposizione d’animo e risorse
- La fiducia alla base del team
- L’erosione dell’etica
- Un degno rivale
- Flessibilità esistenziale
- Il coraggio di guidare una causa
Leggendo il libro l’autore in un certo senso risponde ad alcune domande chiave….
Nel gioco infinito il vero concorrente siamo noi, quindi è bene sapere i fondamentali in ambito di leadership.
Come si riconosce un leader? Semplice, dal clima che crea. Il vero leader è colui che sa creare un bel clima sul posto di lavoro. Un clima che si basa sulla fiducia, le persone devono sentirsi libere di dire quello che pensano. Solo così possono davvero aiutare il leader e l’azienda. Un altro dei principi fondamentali secondo Simon è il rapporto che si instaura con le persone. Bisogna occuparsi delle persone, occorre trattarle bene, perché da soli non si va da nessuna parte.
Non è semplice, è tremendamente difficile e non aspettatevi ringraziamenti di sorta, ma ne sarà valsa la pena perché sarete soddisfatti di voi stessi.
Cosa ci fa essere coraggiosi? Sono le reazioni umane a darci coraggio. Trovate un gruppo di persone che condividano le vostre idee e che abbiano la vostra visione e non dimenticate di confrontarvi costantemente con loro.
Come si comporta un leader quando incontra un rivale? Simon racconta che una volta si è trovato ad avere un rivale, uno scrittore che veniva invitato a tutte le conferenze più importanti. Lui all’inizio passava il tempo a confrontarsi con lui, controllava sempre le classifiche dei libri….ogni volta che vedeva comparire il suo nome si innervosiva. Un giorno si ritrovano sullo stesso palco, alla stessa conferenza. Il moderatore dell’evento chiede ad ognuno di loro di presentarsi. Sinek deve rompere il ghiaccio e si presenta per primo con queste parole. “Io sono qull’uomo che tu hai reso insicuro. I tuoi punti di forza mi mostrano i punti di debolezza e io ti detesto”. Silenzio. L’autore “avversario” si presenta così: “ Io sono quell’uomo che hai reso molto insicuro e nei tuoi confronti provo le stesse cose che provi tu”.
Da allora sono diventati amici.
La morale? Simon stava concentrando tutte le sue forse nel combatterlo, lamentandosi, anziché migliorare. Avere un rivale è fondamentale, perché ci costringe a guardarci dentro e perché solo così possiamo avere un esempio da seguire.
Da cosa deriva la voglia di cambiamento? La gente oggi sente il bisogno di cambiare, ci sono eventi che trattano questo argomento ogni giorno. Cosa ci rende davvero felici? La gioia per quello che facciamo, l’amore per il proprio lavoro e per l’autorealizzazione.
Il vero scopo nella vita? Cosa volete che ci sia scritto sulla vostra lapide? Di sicuro non che lavoro abbiamo fatto o il titolo riportato sul biglietto da visita. Vogliamo che ci sia scritto che tipo di persone eravamo per gli altri. È compito nostro alzarci e decidere di vivere con un mindset infinito.
Cosa ci motiva? Simon ci suggerisce di partire dai nostri perché. Anche lui ha vissuto una profonda crisi personale. Aveva la sua società di consulenza ma aveva perso la passione. Da fuori tutto sembrava andare a meraviglia, ma era diventato paranoico, mentiva, fino ad arrivare a non avere più voglia di alzarsi al mattino. Solo dopo aver parlato con un amico ha realizzato che faceva cose che non lo interessavano. Questo episodio lo ha spinto a raccontare la sua esperienza in giro per il mondo. Lui la chiama la regola dei perché. Perché lo faccio è la domanda chiave da porsi. Una sorta di costante che non deve mai abbandonarci.
Non vi racconto tutto ovviamente, vi invito a leggere questo libro e perché no, anche a regalarlo!
In questo video potete ascoltare Simon Sinek mentre racconta del libro.