CHIUDI GLI OCCHI E COMINCIA A SENTIRE
Ieri Milano grazie al progetto Meet the Media Guru ha incontrato Zygmunt Bauman una delle più interessanti menti pensanti dei nostri tempi. La domanda di partenza? Come è cambiata la nostra vita, divisa tra tra online e offline?
Bauman illustra molto bene i vari passaggi. Oggi viviamo contemporaneamente in due differenti dimensioni. Pensiamo ai bambini che incontrano la rete a partire dai 4 anni se non prima. Per loro la connessione web non può non esistere. La Rete è parte del progresso e della nostra vita ma porta inevitabilmente con sé anche degli “effetti collaterali. con la creazione della rete l’uomo stesso ha causato la diminuzione di posti di lavoro. La capacità di immagazzinare informazione dei server sta diminuendo drasticamente la capacità di memorizzare.
Ha citato anche Facebook come strumento che ha intercettato una delle nostre paure più grandi: non essere visibili e quindi soli. Facebook ha fondato il suo successo sull’allontanamento di questa paura. Le relazioni diventano fragili. E’ una mera illusione quella di poter incontrare contemporaneamente 500 “amici”.
Ma la Rete non è solo una valle insidiosa porta con sé anche vantaggi, come la disponibilità quasi infinita di conoscenza: “con un click hai accesso a milioni di risposte. Questo di contro alimenta l’impazienza e la perdita della capacità di conservare conoscenza “dentro di noi”.
Questo danneggia la Creatività.
Ma allora siamo spacciati? No. In realtà Bauman all’inizio dell’incontro dice di non sentirsi un Guru e che non dirà mai alla platea come vivere….salvo poi verso la fine dell’incontro suggerire questo:
Parlare gli uni con gli altri e dimostra interesse nel dialogo.
Essere aperti, dare inizio a un dialogo tenendo viva la possibilità che le nostre opinioni possano essere sbagliate. Il dialogo non deve servire a far prevalere il nostro ego, perché nel dialogo con il diverso non devono esserci né vincitori, né vinti.
Il futuro non esiste, il futuro va creato.
Eccola forse la vera sfida per il futuro, provare a vederlo questo futuro stando ad occhi chiusi. C’è una foto che a me piace molto in cui il sociologo sembra essere assorto in chissà quali pensieri. Quando ero piccola mia madre mi diceva sempre di osservare tutto, anche le cose più insignificanti e che le storie più belle le avrei trovate ascoltando il mondo ad occhi chiusi. E’ così, il mondo digitale esiste e non possiamo e dobbiamo demolirlo o rinnegarlo ma possiamo coltivarlo, esattamente come ogni giorno coltiviamo noi stessi e le nostre passioni.