Oggi vi parlo dell’artista canadese Andrew Salgado . Le sue opere seducono per la fisicità viscerale della sua pittura ed il cromatismo vibrante.
I suoi ritratti indagano temi universali quali l’identità e la sessualità, la distruzione, la ricostruzione e la comprensione di sé attraverso esperienze tragiche. L’emotività è una componente fondamentale delle sue opere. Le sue pennellate sono aggressive, dalle proprietà puramente materiali della vernice e del colore. A volte è estremo perchè i suoi volti sono sfigurati, esprimono ansia e dolore attraverso un uso drammatico delle luci e del tratto.
Come è avvenuto il salto? Quando ha deciso di diventare un artista?
È stato un processo naturale visto che è sempre stato creativo e sin da bambino si perdevo nella creazione di qualcosa per ore, anche giorni. Durante il suo ultimo anno al liceo un insegnante ha visto del potenziale e gli ha suggerito di seguire il campo dell’arte come istruzione superiore e magari di costruirci sopra pure una carriera.
Nel 2006 ha deciso di impegnarsi a fondo come pittore. Si è laureato in Belle Arti in Canada, ma fino a quel punto era sempre in bilico tra il tempo trascorso a dipingere e quello al ristorante dove lavorava come cameriere. Correva al suo studio a completare i dipinti tra un turno e l’altro. Sotto molti aspetti, smettere quel lavoro è stata la decisione più catartica che abbia mai preso.
Quello che mi piace di Andrew è il suo interesse per le facce interessanti. Cattura delle espressioni davvero particolari che trasmettono emotività.
Una volta gli hanno chiesto: cosa ti eccita maggiormente del suo lavoro?
“Aprire un nuovo tubo di pittura ad olio e strizzarlo sulla mia tavolozza. Quando fuoriesce in una pozza d’olio è così divino e sensuale.”
Vi invito a vedere questo
video che racconta come l’artista si è preparato per la sua prima mostra di Londra.