alimenta la magia…
Quando ho letto queste parole sono rimasta folgorata…letteralmente folgorata, rapita. Sono tratte dal libro L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón. Oggi passeggiando in un parco mi sono venute in mente, chissà poi perchè.
Mio padre si fermò davanti a un grande portone di legno annerito dal tempo e dall’umidità. Di fronte a noi si ergeva quella che a me parve la carcassa di un palazzo, un mausoleo di echi e di ombre. Ci aprì un ometto con la faccia da uccello rapace e i capelli d’argento. Il suo sguardo si posò su di me, impenetrabile. Isac ci invitò ad entrare con un lieve cenno del capo. Dall’atrio, immerso in una penombra azzurrina, si intravedevano uno scalone di marmo e un corridoio affrescato con figure di angeli e di creature fantastiche. Seguimmo il guardiano fino a un ampio salone circolare sovrastato da una cupola da cui scendevano lame di luce. Era un tempio tenebroso, un labirinto di ballatoi con scaffali altissimi zeppi di libri, un enorme alveare percorso da tunnel, scalinate, piattaforme e impalcature: una gigantesca biblioteca dalle geometrie impossibili. ” Benvenuto nel Cimitero dei Libri Dimenticati, Daniel.” Sui ballatoi e sulle piattaforme della biblioteca scorsi una dozzina di persone. ai miei occhi di bambino, erano una confraternita di alchimisti che cospirava all’insaputa del mondo. mio padre si chinò su di me e, guardandomi negli occhi, mi parlò con tono pacato riservato alle promesse e alle confidenze. ” Questo luogo è un mistero, Daniel, un santuario. Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie ad esso. ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza. noi li li vendiamo e li compriamo, ma in realtà i libri non ci appartengono mai.