Da Raffaello a Schiele
Oggi vi racconto della bellissima mostra che ho visto a Milano: Da Raffaello a Schiele. Trovo una bellissima idea quella si consentire al grande pubblico di conoscere e ammirare i pregevoli capolavori di collezioni museali quasi sconosciute e non sempre accessibili. La mostra che ho avuto modo di visitare a Palazzo Reale è stata curata da Stefano Zuffi e prodotta e organizzata da Palazzo Reale di Milano, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.
Le opere provengono dal Szépművészeti Múzeum, il Museo di Belle Arti di Budapest. Ospitato in un palazzo monumentale sul lato occidentale della piazza degli Eroi, il Museo ungherese ha raccolto nel tempo un tesoro nazionale che nulla ha da invidiare ad altre capitali europee, abbracciando con opere di pregio un arco temporale che va dal Medioevo al Novecento.
Il percorso espositivo propone una selezione di 76 opere e riprende l’articolazione originale del Museo di Budapest. Si parte dal Rinascimento Italiano che vedrà il ritorno della “Madonna Esterházy”, dipinto a olio su tavola di Raffaello Sanzio del 1508, affiancata da un bronzetto e ad un disegno di Leonardo. Segue la pittura veneta con “Cena in Emmaus” di Tintoretto e ritratti di Tiziano, Veronese e Moroni; ancora il Rinascimento europeo con “Salomé” di Cranach il vecchio e “Ritratto di giovane “ di Dürer.
Per il ‘600 spiccano le opere di Velasquez, Rubens e “Giaele e Sisara” di Artemisia Gentileschi, un paesaggio romano di Lorrain, e ritratti di Hals e di van Dyck . Il “San Giacomo ” di Giambattista Tiepolo e le vedute di Canaletto e Bellotto, seguiti da Goya, con “Portatrice d’acqua” e “L’arrotino”. All’appello anche una sezione dedicata al Simbolismo con il “Centauro” di Böcklin, “Il bacio della Sfinge” di von Stuck, “Sirene” di Rodin e il bozzetto per “L’Angelo della vita” di Segantini. Per finire l’Impressionismo con la “Donna con il Ventaglio” di Manet, la “Credenza” di Cézanne, “Tre pescherecci” di Monet, ma anche opere successive come “Giardino in inverno a Nuenen” di Van Gogh; e l’acquarello di Schiele “Due donne che si abbracciano”, a chiudere un percorso quanto mai ricco e prezioso che tra le principali scuole europee in un immenso arco di tempo, ripercorrerà la storia dell’arte occidentale.
Il dipinto che mi ha più colpita è quello di Salvatore Rosa (Baia con rovine). Il dipinto è suggestivo e poi se si presta attenzione si può scorgere lo stesso pittore all’interno del dipinto che si ritrae con gli attrezzi del mestiere in mano che cerca di attraversare la baia. Mi ricorda l’eterno viaggiare che accomuna me e il pittore.
Una mostra molto bella e ricca di sorprese da gustare fino all’ultima opera.
La mostra è visitabile dal 17 settembre 2015 al 7 febbraio 2016.