Cronaca di un’emozione
Vivere una cerimonia osservandola dallo schermo di un televisore è sicuramente un’emozione, ma io credo che riuscire a superare quella barriera fatta di pixel sia un’arte. Questa sera ho avuto modo di guardare la cerimonia di inaugurazione del nuovo Stadio della Juventus, qualche giorno fa vi avevo postato il link. Voglio scrivere ora quello che ho provato e che provo, voglio cristallizzare in me quell’emozione forte che ho provato. Per chi come me nella vita organizza eventi, assistere a spettacoli del genere è sempre una gioia per gli occhi e per l’anima. Ora proverò con le parole a farvi rivivere quei momenti. Il countdown dura 114 secondi, tanti quanti sono gli anni di vita della Juve. Il ritmo e le immagini sono lente, quasi a voler entrare nella nuova casa della juventus in punta di piedi e delle zebre animate hanno omaggiato i colori della squadra. Poi via con il primo video, le immagini d’epoca…di quel calcio sano e bello che forse non si vede più. Tra lo stupore del pubblico si susseguono le immagini che descrivono le fasi di costruzione dello stadio. Un’impegno immane di risorse e ore di lavoro. C’è spazio anche per l’ironia e fanno l’ingresso in campo i volontari travestiti da gobbi che con movimenti veloci e vestiti rigorosamente in bianco e nero disegnano sul campo geometrie coinvolgenti e dinamiche, con effetti cromatici davvero spettacolari. Una ballerina volante è sospesa sulle teste degli spettatori, volteggia leggera e sognante grazie a centinaia di palloncini. Plana dolcemente sui gobbi che sul campo formano il numero 6, in ricordo del grande campione Scirea. Il coro è unanime: Juve Juve! L’inno d’italia e 41 mila persone in piedi che compatte e all’unisono scandiscono quelle parole care al popolo italiano…i discorsi emozionati del Sindaco Fassino e del Presidente: Andrea Agnelli riscaldano gli spalti e i cuori dei tifosi. Cristina Chiabotto è la madrina che porta il nastro per il taglio e quindi per l’inaugurazione dello stadio. Lo spettacolo prosegue con gli sbandieratori che danno vita ad un intreccio formidabile di bandiere che scandiscono il ritmo della musica che è frenetica e incalzante. Linus introduce i vecchi e i nuovi campioni che hanno fatto grande la storia di questa squadra, ci sono tutti e l’emozione è forte sui loro volti, gli occhi brillano. Lo stadio si scatena sulle note dell’inno della squadra! La musica del Film dei Pirati dei Caraibi introduce la “nuova” Juve che cammina per la prima volta sul manto immacolato del nuovo stadio e le immagini si susseguono veloci sulle note della canzone di Giovanotti: il più grande spettacolo dopo il Big Bang, che sembra commentare perfettamente le immagini d’epoca che scorrono sui mega schermi. La musica torna lieve e sognante e introduce il saluto a due uomini importanti che hanno segnato la storia della Juve: Gianni e Umberto agnelli, ancora una volta il colore fa spazio al ricordo in bianco e nero…Giovanni fiero mentre entra nella sua 500. Sfilano i premi della Juve e sfilano i vecchi e i nuovi campioni che hanno fatto grande la storia di questa squadra, ci sono tutti e l’emozione è forte sui loro volti, gli occhi brillano. Ma quando e come nasce una grande squadra? Nasce da un’idea di due giovani seduti su una panchina di Corso Galileo Ferraris, quella stessa panchina che volteggia sulle teste del pubblico estasiato selle note di Ludovico Einaudi. La musica torna lieve e sognante e introduce il saluto a due uomini importanti che hanno segnato la storia della Juve: Boniperti e Del Piero. Un pallone a fare da testimone che simboleggia il futuro per la Juventus, un futuro fatto di vittorie, perchè come recitano le parole commosse di Boniperti: vincere non è importante è l’unica cosa che conta! Arriva il momento dei ricordi dolorosi ma che fanno parte della storia di questa grande squadra che come dice Alessandro del Piero: cade e poi si rialza! Commovente l’omaggio a Gaetano Scirea e il ricordo delle 39 vittime dell’Heysel, il momento è stato sottolineato dal lancio di 39 palloncini bianchi, quasi a voler raggiungere idealmente in cielo chi non c’è più. Ancora effetti speciali, fuochi d’artificio che illuminano il cielo di Torino e loro, il cuore della cerimonia: i volontari. Le telecamere indugiano su quei volti emozionati e orgogliosi, sorridono, c’è partecipazione vera! il Finale. Lo stadio è completamente al buio e centinaia di volontari fanno il loro ingresso sul campo. Sembrano un firmamento colorato grazie agli abiti “led” di cui sono dotati. Le luci bianche rosse e verdi salutano il pubblico sugli spalti sule note di Bitter Sweet Symphony. La scritta finale che si compone è un semplice ma sentito: Welcome Home! La juve finalmente scende in campo e sugli spalti il pubblico gioca con i palloni colorati che saltano da un estremo all’altro degli spalti e la magia si chiude con i fuochi d’artificio che illuminano una Torino emozionata. Gli occhi emozionati e lucidi della Famiglia Agnelli, scaldano il cuore…anni di vita, suggellati in circa un’ora, un’impresa che sembrava impossibile. Non per chi privilegia le emozioni alla tecnica: Filmmaster Events